Il territorio
Territorio
Immergersi in atmosfere fuori dal tempo, estasiarsi di orizzonti sconfinati, recuperare tracce del passato e deliziare ogni senso si può: nella Tuscia.
Secondo la tradizione, le antiche popolazioni etrusche che vivevano nei villaggi dell'alto Lazio, intorno all'attuale Viterbo, venivano chiamate i Tusci. La loro raffinata civiltà è testimoniata da preziosi reperti archeologici ed estese necropoli. Tuscia Viterbese è dunque il nome letterario e turistico di questa provincia a nord di Roma, nel cuore dell'Italia, tra Umbria, Toscana e mar Tirreno.
I paesi che ne fanno parte, depositari di innumerevoli avvenimenti e leggende, s'appostano quasi sempre su primitivi insediamenti strategici, segnalati da inconfondibili tracce di rocche e castelli. Testimonianza di questa millenaria storia sono le numerose necropoli protovillaniane e villanoviane (X-VIII sec. a.C.) che già preannunciavano questa prima grande civiltà italica. Poi furono le grandi comunità, città proiettate in una nuova dimensione economica, pulsanti di attività diverse e di nuovi fermenti sociali, con attorno una miriade di altri centri fortemente arroccati sui bastioni tufacei, che moltiplicarono la vita, l’uso sapiente e razionale del territorio. Tuscia, una terra dalle molteplici sfaccettature, culla della civiltà del Lazio, dove si alternano borghi medievali, valli incontaminate e numerose testimonianze d’arte. Itinerari turistici tra i più diversificati, ognuno dei quali racchiude un forte legame col territorio. L’affinità di ogni Comune con quest’area lo porta ad essere un continuum con la sua tradizione, pur evidenziandone la tipicità nei propri colori, sapori e manifestazioni. Percorsi, visite e natura che accontentano una
vasta gamma di visitatori.
Fonte Guida APT Viterbo
Tarquinia
L’odierna città di Tarquinia prende il nome da quella etrusca, in origine situata su un colle a levante dell'attuale. Nel Medioevo il suo nome era quello di Corneto; infatti, mentre dai sinodi romani del 465, 487, 499, si rilevano firme dei vescovi di Tarquinia e dal 504 quel- le dei vescovi di Corneto e Gravisca, dal 649 sono presenti solo quelle dei vescovi di Corneto. Molte le ipotesi sull'origine del nome Corneto, la più attendibile lo fa derivare dal- l'albero di corniolo (corpus arbor), pianta dal- le piccole foglie verdi e frutti rossi, di cui c'era grande quantità dove è sorto l’attuale abitato ed è rappresentata sullo stemma della città al centro di una croce bianca in campo rosso.
Soriano nel Cimino
Sorge su una collina compresa tra due corsi d’acqua, alle pendici del Monte Cimino. Il paesaggio è caratterizzato in prevalenza da alberi di castagno e faggio, a quote più basse da boschi di querce. Il monte Cimino, che ben si presta ad escursioni e passeggiate, è la meta ideale per gli amanti della natura e del relax. Il susseguirsi delle stagioni riserva un’armonia di colori e profumi semre nuova: alle vivaci fioriture primaverili ed estive seguono le calde tinte autunnali, sostituite dal candore del paesaggio innevato in inverno.
S. Martino al Cimino
Il borgo di S. Martino, situato sui Monti Cimini, dista circa 7 km da Viterbo. La storia del paese è legata all’abbazia, attorno alla quale nacque l’antico centro medievale modificato nel corso del XVII secolo.
Monte Romano
Nel cuore della Tuscia viterbese e a pochi chilometri dalla costa tirrenica, sorge Monte Romano, un piccolo borgo dall'aspetto sei-settecentesco, custode di storie importanti e di grandi civiltà, etrusca e romana, che con le sue testimonianze medievali e rinascimentali contribuisce a creare luoghi di grande pregio e bellezza. Il paese è situato ai piedi della “Rotonda”, una caratteristica collina sormontata da querce secolari disposte a corona, il cui fascino è stato immortalato come simbolo del Comune nel suo stemma ufficiale. È all'interno di questo sito che si è sviluppato il primo nucleo abitativo del paese (l'Arx Montis Romani, XIII secolo).